La Pinacoteca Albertina, situata nella centralissima via Accademia Albertina 8 a Torino, apre le porte al pubblico per la prima volta alla sua prestigiosa raccolta di incisioni, un patrimonio storico artistico di grande valore. La mostra, intitolata “La bellezza incisa. Dal Cinquecento al contemporaneo”, è visitabile fino al 4 maggio e offre un percorso che abbraccia secoli di storia della grafica d’arte.
Una collezione che racconta l’evoluzione della grafica
L’esposizione è curata da Antonio Musiari per la sezione storica e da Franco Fanelli per quella contemporanea. La mostra si propone di abbattere il pregiudizio che vede la grafica incisa come un’arte minore. Come spiega il direttore dell’Accademia Albertina, Salvo Bitonti, “la moltiplicabilità di un’immagine non indebolisce la sua originalità, ma ne amplifica il valore come medium culturale”.
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La collezione, avviata durante il regno di Carlo Alberto nel 1833, comprende opere che illustrano l’evoluzione della stampa d’arte dal XVI secolo fino al contemporaneo, mostrando tecniche come xilografia, bulino, acquaforte e litografia.
La bellezza incisa: i maestri del passato e il ruolo delle incisioni
Tra i protagonisti del percorso espositivo troviamo Andrea Mantegna, uno dei primi a comprendere l’efficacia delle stampe nella riproduzione delle opere d’arte, e i grandi maestri barocchi come Michelangelo e Raffaello. Le incisioni del XVI e XVII secolo erano fondamentali per diffondere stili e iconografie, analogamente a quanto fa oggi la fotografia per lo studio e la didattica.
Di particolare rilievo sono le opere della scuola fiamminga e olandese, come le scene di battaglia di Jan van Huchtenburg, che dipinse e incise per Eugenio di Savoia. Nel Settecento, le stampe di riproduzione evolsero in un genere autonomo, come dimostrano le acqueforti di Pietro Testa e le scene pastorali di Francesco Landonio.
La bellezza incisa: la transizione alla modernità
Nel XIX secolo, la tradizionale incisione su rame lascia il posto alla xilografia e successivamente alla litografia, che diventa il mezzo principale per illustrare volumi e creare suggestivi effetti grafici. Un esempio è l’album Souvenirs de Haute-Combe di Francesco Gonin, dove le litografie evocano un senso di sospensione temporale.
Il contributo contemporaneo
La mostra si chiude con le opere di Cornelia Badelita, docente della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia Albertina, e del suo allievo Marco Manzolini. Questa sezione offre uno sguardo sulla grafica contemporanea e sulle sue potenzialità creative.
Informazioni pratiche
La mostra “La bellezza incisa. Dal Cinquecento al contemporaneo” è visitabile fino al 4 maggio presso la Pinacoteca Albertina, in via Accademia Albertina 8, Torino. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il sito ufficiale dell’Accademia Albertina.
Giannamaria Nanà Villata
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